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25 marzo 2007

Degli effetti del tiro sugli organi interni


Anche se l’argomento è stato trattato nella sezione didattica,  è opportuno approfondire l’argomento per meglio comprenderne gli effetti.

Una delle condizioni indispensabili per un tiro efficace è che la lama sia accuratamente affilata in quanto gli effetti che ne derivano sono devastanti.
Una lama affilata  è letale in quanto:

  1. arresta il sistema nervoso centrale ( nel caso di tiro alla spina dorsale)
  2. Provoca una abbondante emorragia
  3. Provoca infezioni (normalmente peritonite)

Anche se la penetrazione e la larghezza della ferita hanno molta importanza, l'affilatura della lama è decisiva in quanto deve essere capace di tagliare attraversando i tessuti (pelle, ossa,tessuti connettivi e muscoli) per raggiungere le grandi vene o gli organi molto irrorati di sangue (cuore, polmoni, fegato e milza);
Se si riesce a provocare una massiccia perdita di sangue l’animale in pochi secondi perde conoscenza e la morte sopraggiunge molto velocemente.
I tiri alla spina dorsale che sono quasi sempre non intenzionali, hanno però l’effetto di far crollare immediatamente l’animale a terra.
Come già abbondantemente ripetuto, il miglior tiro è la zona cuore/polmoni che causa una abbondante perdita di sangue, il collasso dei polmoni e una morte veloce.
Un animale muore con la perdita di circa il 30% del sangue in circolazione.

Sangue: fisiologia e meccanismo di coagulazione

Il sangue è il sistema di trasporto che usa il corpo per trasferire ciò di cui ha bisogno, vale a dire per respirare (ossigeno e anidride carbonica), cibo,  anticorpi per combattere le infezioni e prodotti di scarto.
Trasportare ossigeno ai tessuti del corpo è una funzione vitale; il sangue ritira ossigeno fresco dagli alveoli polmonari dopodichè, altamente ossigenato, viene pompato fuori dall’aorta e utilizzando le arterie arriva ai tessuti del corpo sotto forma di una proteina chiamata emoglobina.
Una volta raggiunti i tessuti, il sangue rilascia ossigeno e ritira anidride carbonica che viene trasportata tramite le vene fino ai polmoni attraversando il cuore. Viene alla fine espulsa dai polmoni. Il colore del sangue venoso è scuro rispetto al sangue arterioso in quanto ha un contenuto di ossigeno piuttosto basso. Il sangue polmonare è di un rosso brillante  con colorazioni rosate e spesso schiumoso.
Quando all’interno di un corpo avviene una perdita di sangue, si attivano dei meccanismi che aiutano a contrastare il danno quali:

Il calo di pressione per ridurre la perdita di sangue
Il restringimento dei vasi sanguigni

Ma il meccanismo più importante  è la chiusura del vaso sanguigno nel punto della rottura con la creazione di un coagulo di proteine e sangue; questo sistema può essere utile per i piccoli vasi sanguigni ma in caso di grossi vari non è sufficiente.
Il meccanismo di coagulazione deve agire rapidamente e deve restare al di fuori del sistema circolatorio; in parole povere il grumo di sangue non deve rientrare nel sistema circolatorio perché potrebbe essere fatale (coagulo intravascolare).
Il coagulo consiste in una proteina denominata fibrina, una proteina insolubile e fibrosa che viene prodotta da una glicoproteina solubile denominata fibrinogeno presente normalmente nel plasma.
La trasformazione del fibrinogeno in fibrina avviene tramite un enzima che si chiama trombina e la ragione per cui il sangue non coagula all’interno del sistema circolatorio è dovuta all’assenza all’interno di esso, della trombina.

La coagulazione


La coagulazione inizia normalmente quando il sangue viene a contatto con dei tessuti danneggiati. Quando un vaso sanguigno viene reciso, questi comincia a rilasciare una sostanza chiamata tromboplastina la quale inizia il processo di restringimento del vaso reciso prima di attivare il processo di coagulazione. Se il taglio è a margini irregolari (quindi una punta non affilata) il vaso reciso aumenta la produzione di tromboplastina e il vaso ha un restringimento molto più veloce che se il taglio fosse stato netto.
Il meccanismo di coagulazione viene attivato contemporaneamente con una serie di eventi biochimici che terminano con la formazione del coagulo nel quale il fibrinogeno solubile viene trasformato in fibrina insolubile

La lama taglia il vaso sanguigno
Comincia il sanguinamento
La parete del vaso danneggiato comincia a rilasciare tromboplastina per restringere il vaso danneggiato
La tromboplastina interviene anche per trasformare la protrombina in trombina
La trombina trasforma il fibrinogeno in fibrina
La fibrina comincia il vero e proprio processo di coagulazione intervenendo sulle cellule del sangue, creando il coagulo e riducendo o fermando il sanguinamento
Il restringimento delle pareti del vaso sanguigno danneggiato contribuisce a fermare l'emorragia

 

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